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Tecarterapia

Tecar: che cos’è? Il nome Tecar è l’acronimo di: Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo

Questa innovativa tecnica è utile per la cura dei disturbi muscolo-scheletrici e si basa sul trasferimento di energia biocompatibile ai tessuti lesi, stimolandone e rafforzandone le capacità riparative. Ciò consente di ridurre o eliminare il dolore in tempi molto rapidi.

Tecar: come funziona

La macchina sfrutta l’effetto del condensatore sul corpo umano. Tramite un generatore di energia viene emesso un segnale di radiofrequenza di 0,5 mhz. L’energia generata viene veicolata all’interno dei tessuti tramite un elettrodo che può essere o capacitivo o resistivo. Il flusso energetico sviluppato attraversa i tessuti e li riscalda dall’interno. Questo aumento di temperatura viene detto “endogeno”. Il calore che si sviluppa dall’interno permane a lungo, favorisce la vasodilatazione dei vasi sanguigni e linfatici rafforzando le capacità riparative dei tessuti. In sostanza è come se il corpo attivasse i suoi naturali meccanismi di autoguarigione. Il fisioterapista appoggia un elettrodo passivo, “piastra”, a contatto con il corpo del paziente, poi con un secondo elettrodo lavora sulla zona da trattare. In base al disturbo o al distretto corporeo da trattare, utilizza l’elettrodo capacitivo o resistivo. Applicando una differenza di potenziale elettrico a due punti, si forma una corrente che rende necessaria la piastra passiva, che funge da “messa a terra”.

Le modalità di utilizzo del macchinario

Ci sono due modalità con cui può essere utilizzato il macchinario:

  • con l’elettrodo capacitivo vengono curati i tessuti molli (ricchi di acqua) con una bassa resistenza alla corrente: muscoli, cute, tessuto connettivale, vasi sanguigni e linfatici
  • con l’elettrodo resistivo vengono trattati i tessuti che presentano una minore concentrazione di acqua e un’alta resistenza al passaggio di corrente: ossa, tendini, tessuti adiposi, guaina del muscolo

Un po’ di storia

Già alla fine dell’800 il medico e fisico francese Jacques Arsène d’Arsonval studiò i principi che sono alla base della moderna Tecar. Dopo d’Arsonval, il medico inglese William Beaumont, nel 1939, realizzò il primo strumento elettromedicale. Al macchinario e alle sue caratteristiche diede un nome: diatermia che, in greco, significa “calore attraverso”. Nel 1995 nasce la dicitura Tecar, acronimo di Transfer Energy Capacitive And Resistive.  L’apparecchio veniva utilizzato solo per gli sportivi professionisti che si infortunavano. Le applicazioni della Tecar si sono poi estese anche oltre lo sport. A questa terapia si sottopongono, ad esempio, persone affette da particolari forme di artrite e anziani con patologie connesse all’età avanzata.

Benefici della Tecar

In base al tipo di energia che viene utilizzata, capacitiva o resistiva, si ottengono i seguenti effetti:

  • aumento del microcircolo
  • vasodilatazione
  • aumento della temperatura interna

Calore “endogeno”

Rispetto alle tradizionali terapie per la cura dei traumi e delle patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico, i vantaggi della Tecar sono:

  • effetto di tipo endogeno (cioè l’energia utilizzata è prodotta dall’interno)
  • alta penetrazione nel corpo
  • possibilità di trattare anche le patologie in fase acuta

Biostimolante e antinfiammatorio

Agendo direttamente sulle cellule, il macchinario genera diversi effetti benefici, ad esempio è:

  • biostimolante
  • antalgico
  • antinfiammatorio
  • antiedema
  • decontratturante

Riesce anche a favorire:

  • l’ossigenazione dei tessuti
  • l’eliminazione rapida di scorie e cataboliti
  • l’accelerazione dei processi rigenerativi
  • il rilascio di endorfina e la conseguente riduzione del dolore

Quando usare la Tecarterapia

La Tecarterapia viene utilizzata in ambito medico e sportivo grazie ai risultati, efficaci, ottenuti in tempi rapidi. La Tecar è fondamentale nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti, artralgie croniche. Si rivela estremamente utile anche nell’osteoporosi e nella riabilitazione post chirurgica.

In particolare ottimi risultati si ottengono nei seguenti casi:

  • algie croniche (lombalgie, cervicalgie)
  • capsulite adesiva, o spalla congelata: è una patologia infiammatoria che causa la perdita di mobilità della spalla
  • condropatia rotulea, ovvero il deterioramento della strato di cartilagine posto sul lato interno della rotula
  • coxartrosi, o artrosi dell’anca: è una condizione infiammatoria di tipo cronico, con progressiva degenerazione della cartilagine articolare
  • pubalgia cronica: una tendinopatia che può coinvolgere i tendini, la guaina sinoviale e la zona del pube
  • sperone calcaneare: una patologia infiammatoria del tallone
  • riabilitazione post-traumatica e post-chirurgica

Altri effetti positivi della Tecarterapia

A livello vascolare l’alta frequenza agisce riequilibrando la permeabilità dei capillari e delle membrane cellulari e stimolando i linfonodi ad eliminare le scorie. Un altro effetto prodotto dal macchinario è l’iperemia, cioè l’aumento del flusso del sangue nei tessuti. Questo si rivela molto utile per sbloccare le articolazioni rigide dopo una lunga immobilizzazione, una contrattura o uno strappo muscolare. Accelerando i processi riparativi delle cellule si ha una notevole riduzione dei tempi di recupero.

Caratteristiche di una seduta

Prima di iniziare una seduta, il paziente viene fatto sdraiare sul lettino reclinabile, o su una apposita sedia. Il fisioterapista scopre il distretto corporeo da trattare e vi applica un gel: si tratta di una crema conduttrice che serve a favorire la conduzione del calore. Su questa poggia poi il manipolo mobile (capacitivo o resistivo) attaccato alla macchina e inizia il massaggio sulla zona interessata. Durante la seduta, il paziente percepisce una benefica sensazione di calore. Al termine della seduta il gel cremoso viene rimosso con della carta assorbente. Una seduta standard ha la durata di circa 20 minuti.

Durata del trattamento

La durata del trattamento, il numero e la durata delle sedute dipendono ovviamente dalla patologia che deve essere trattata. La singola seduta può dunque durare dai 20 minuti fino ai 40 se si agisce su un evento acuto. Il fisioterapista potrà suggerire un ciclo di sedute, a seconda dell’entità della problematica da trattare.

Controindicazioni

La Tecarterapia è controindicata in caso di:

  • gravidanza
  • arteriopatie scompensate
  • neoplasie maligne
  • pace-maker
  • perdita di sensibilità sul piede a causa, ad esempio di un’ernia del disco

Effetti indesiderati

Gli effetti collaterali sono un’eventualità rara. La scelta del centro medico e del fisioterapista è fondamentale per evitarli. Tra questi ci sono:

  • gonfiore nelle ore che seguono il trattamento per il drenaggio linfatico
  • aumento del dolore della zona trattata, soprattutto quando si trattano articolazioni ampie e complesse, come la spalla.

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