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Questa innovativa tecnica è utile per la cura dei disturbi muscolo-scheletrici e si basa sul trasferimento di energia biocompatibile ai tessuti lesi, stimolandone e rafforzandone le capacità riparative. Ciò consente di ridurre o eliminare il dolore in tempi molto rapidi.
La macchina sfrutta l’effetto del condensatore sul corpo umano. Tramite un generatore di energia viene emesso un segnale di radiofrequenza di 0,5 mhz. L’energia generata viene veicolata all’interno dei tessuti tramite un elettrodo che può essere o capacitivo o resistivo. Il flusso energetico sviluppato attraversa i tessuti e li riscalda dall’interno. Questo aumento di temperatura viene detto “endogeno”. Il calore che si sviluppa dall’interno permane a lungo, favorisce la vasodilatazione dei vasi sanguigni e linfatici rafforzando le capacità riparative dei tessuti. In sostanza è come se il corpo attivasse i suoi naturali meccanismi di autoguarigione. Il fisioterapista appoggia un elettrodo passivo, “piastra”, a contatto con il corpo del paziente, poi con un secondo elettrodo lavora sulla zona da trattare. In base al disturbo o al distretto corporeo da trattare, utilizza l’elettrodo capacitivo o resistivo. Applicando una differenza di potenziale elettrico a due punti, si forma una corrente che rende necessaria la piastra passiva, che funge da “messa a terra”.
Ci sono due modalità con cui può essere utilizzato il macchinario:
Già alla fine dell’800 il medico e fisico francese Jacques Arsène d’Arsonval studiò i principi che sono alla base della moderna Tecar. Dopo d’Arsonval, il medico inglese William Beaumont, nel 1939, realizzò il primo strumento elettromedicale. Al macchinario e alle sue caratteristiche diede un nome: diatermia che, in greco, significa “calore attraverso”. Nel 1995 nasce la dicitura Tecar, acronimo di Transfer Energy Capacitive And Resistive. L’apparecchio veniva utilizzato solo per gli sportivi professionisti che si infortunavano. Le applicazioni della Tecar si sono poi estese anche oltre lo sport. A questa terapia si sottopongono, ad esempio, persone affette da particolari forme di artrite e anziani con patologie connesse all’età avanzata.
In base al tipo di energia che viene utilizzata, capacitiva o resistiva, si ottengono i seguenti effetti:
Rispetto alle tradizionali terapie per la cura dei traumi e delle patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico, i vantaggi della Tecar sono:
Agendo direttamente sulle cellule, il macchinario genera diversi effetti benefici, ad esempio è:
Riesce anche a favorire:
La Tecarterapia viene utilizzata in ambito medico e sportivo grazie ai risultati, efficaci, ottenuti in tempi rapidi. La Tecar è fondamentale nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti, artralgie croniche. Si rivela estremamente utile anche nell’osteoporosi e nella riabilitazione post chirurgica.
In particolare ottimi risultati si ottengono nei seguenti casi:
A livello vascolare l’alta frequenza agisce riequilibrando la permeabilità dei capillari e delle membrane cellulari e stimolando i linfonodi ad eliminare le scorie. Un altro effetto prodotto dal macchinario è l’iperemia, cioè l’aumento del flusso del sangue nei tessuti. Questo si rivela molto utile per sbloccare le articolazioni rigide dopo una lunga immobilizzazione, una contrattura o uno strappo muscolare. Accelerando i processi riparativi delle cellule si ha una notevole riduzione dei tempi di recupero.
Prima di iniziare una seduta, il paziente viene fatto sdraiare sul lettino reclinabile, o su una apposita sedia. Il fisioterapista scopre il distretto corporeo da trattare e vi applica un gel: si tratta di una crema conduttrice che serve a favorire la conduzione del calore. Su questa poggia poi il manipolo mobile (capacitivo o resistivo) attaccato alla macchina e inizia il massaggio sulla zona interessata. Durante la seduta, il paziente percepisce una benefica sensazione di calore. Al termine della seduta il gel cremoso viene rimosso con della carta assorbente. Una seduta standard ha la durata di circa 20 minuti.
La durata del trattamento, il numero e la durata delle sedute dipendono ovviamente dalla patologia che deve essere trattata. La singola seduta può dunque durare dai 20 minuti fino ai 40 se si agisce su un evento acuto. Il fisioterapista potrà suggerire un ciclo di sedute, a seconda dell’entità della problematica da trattare.
La Tecarterapia è controindicata in caso di:
Gli effetti collaterali sono un’eventualità rara. La scelta del centro medico e del fisioterapista è fondamentale per evitarli. Tra questi ci sono: